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Antonio Manussos
La rosa
Bella Rosa,
Gentil fiore
Che nel core
Mi diffondi il grato odor:
Con te lieto
Passo l’ore
Quando amore
Mi favella dolce in cor.
Tu, pudica
Rosa bella,
Sei la stella,
La regina d’ogni fior.
L’alba stessa
Non raccoglie
Le tue foglie,
E s’adorna il crine d’or?
La vezzosa
Villanella
Non si abbella
Di te pure il bianco sen?
Il tuo riso
Si disserra,
E la terra
Non tramuta in un Eden?
Sulle guance
Verginali
Stendi l’ali,
E s’infiamma il bel candor.
Senza te, la
Primavera,
Brutta, nera,
Languirebbe nel dolor.
Va superba,
Rosa bella,
Verginella,
Dolce simbolo d’amor.
Va superba,
Bella rosa,
Non v’ha sposa
Che non chiegga i tuoi favor. —
— Me tu lodi,
Miserella,
Vile ancella
Del capriccio d’ogni vil!
Se di spine
Son difesa,
Forse illesa
Godo intero un dì d’April?
Forse il crudo
Mio destino
Un mattino
Sol di vita mi donò?
Me tu lodi
Che al sospiro
Di un zeffiro
Esistenza più non ho! —