Edizione Italiana
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    Arrigo Testa

    Vostra orgogliosa ciera

    Vostra orgogliosa ciera,
    E la fera sembianza
    Mi trae di fina amanza,
    E mettemi in errore.
    Fammi tener manera
    D'uomo, ch' è in disperanza,
    Che non ha in se membranza
    D' avere alcun valore.
    E in ciò biasimo Amore,
    Che non mi dà misura,
    Vedendo voi sì dura
    Ver naturale usanza.
    Ben passa costumanza;
    Ed è quasi for d'uso
    L'affar vostro noioso
    Per levezza di core.

    Del vostro cor certanza
    Ben ho veduto in parte;
    Chè assai poco si parte
    Vista da pensamento.
    Se non fosse a fallanza
    Proponimento d'arte,
    Che dimostrasse in parte
    Altro, ch'ave in talento.
    Ma lo fin piacimento,
    Da cui l'Amor discende,
    Sola vista lo prende,
    Ed il cor lo nodrisce,
    Sì che dentro s'accresce,
    Formando sua maniera;
    Poi mette fuor sua spera,
    E fanne mostramento.

    Però, Madonna mia,
    Non può mondo passare,
    Nè stagione obliare;
    Ogni cosa in suo loco
    Convien ch'ella pur sia,
    Chè manifesto pare,
    E tutto l'appostare
    Ver la natura è poco.
    Vedete pur lo foco,
    Che finchè sente legna,
    Infiamma, e non si spegna,
    Né può stare nascoso.
    Cosi ha l'Amore in uso
    Per fermo signoraggio,
    Che cui tlen per vassaggio
    Convien che mostri gioco.

    Non mi mostrate gioco
    N'è gaio sembramento
    D'alcuno buon talento,
    Ond'io avesse allegranza;
    Ma mi tenete in loco,
    Ond'io gran noia sento,
    Chè fate infingimento
    Di verace amistanza:
    E ciò è gran fallanza,
    Che così mi tradite.
    Poichè tanto savite,
    Trovate alcuna guisa,
    Che non siate riprisa
    Di sì gran fallimento;
    Di vista o pensamento
    Aggiate in cor fermanza.

    Di me fermanza avete,
    Ch'io son vostra tenuta;
    Poi lo mio cor non muta
    Di far leale omaggio.
    Dunqua, se voi mi siete
    Di sì fera paruta;
    Ben è strana partuta
    Per bene aver dannaggio.
    Poi savete ch'è oltraggio,
    Cacciate la ferezza,
    Che non è pregio altezza
    Verso umiltate usare:
    Chè uom di grande affare
    Perde lo suo savere:
    Chè lo 'nganna volere
    Per soverchio coraggio.




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