Edizione Italiana
    Library / Literary Works

    Enrico Onufrio

    Ululati

    Quando l'ora verrà della riscossa,
    Genti misere e grame,
    Oh, certo fremeran dentro la fossa
    Tutti i morti di fame!

    E dai sepolcri sporgeran la testa,
    E agiteran le braccia,
    Truci fantasmi della grande festa,
    In segno di minaccia.

    Noi scenderemo nei loro antri oscuri,
    E strapperem quell'ossa;
    Ci serviran per batter sui tamburi
    L'inno della sommossa!

    In quel giorno s'ascondan fra le nubi
    I raggi del bel sole;
    Non vogliamo né danze di cherubi,
    Né olezzi di viole;

    Ma sia tenebra ovunque, e una gran voce
    Alta squilli e sonora:
    Sorgete, o vinti, a vendetta feroce,
    Sorgete, è l'ora! è l'ora!

    E i vinti sbucheran dai lor covili,
    Strette le labbra e mute;
    E, acceso il volto, dagli sporchi asili
    Verran le prostitute....

    O giornata di febbre e d'esultanza,
    O momenti di gioia,
    Allorquanto farem la trista danza,
    Noi, tramutati in boia!

    Quando, al chiarore delle torce a vento,
    I panciuti epuloni
    Noi li vedremo dondolare al vento,
    Dai neri lampioni!

    Vieni, o fanciulla dalla chioma nera,
    Corri meco e gavazza;
    Non basta il vino; mesci, o petroliera,
    Del sangue in questa tazza!

    Ed ubbri'achi del licor feroce,
    Faremo l 'altalena
    Fra i lacci delle Forche, e tu una voce
    Intonerai di jena.

    Se il sole guizzerà gaio e lucente
    Fra soccombenti eroi
    Allora, o donna dallo sguardo ardente
    C'impiccheremo noi!


    1878




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