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Evelina Cattermole
On ne bandine pas avec l'amour
I
UN capriccio di donna e di signora
L’ attira in quelle due stanze eleganti,
Dove un aer d’ essenze inebbrianti
A i baci sprona e il volto discolora.
Ei, trepido, con gli occhi la divora,
Ella si toglie a poco a poco i guanti:
Guarda i fior de ’l tappeto e pensa a quanti
Piedini l’hanno calpestato un’ora.
Quella tenda di mussolo e di raso
Domani forse a un’ altra bianca faccia
Le lievi ombre darà de’l suo ricamo.
Forse.... E di gelosia l’animo invaso,
Ella a un tratto si scuote, apre le braccia,
E a lui singhiozza su la bocca: Io t’amo.
II
Io t’amo, io t’amo. Oh, che altra donna mai
Non susurri a ’l tuo cor questa parola:
Per quante ne incontrasti e ne vedrai
Anco ne i sogni, vo’ bastarti io sola.
Io saprò tramutarmi in che vorrai,
Mentre, com’ or, tra i baci il dì s’ invola:
Frine, Saffo, Maria chiedi, ed avrai
Quanto fibra, intelletto, alma consola.
Avrai tutto, lo giuro. Ed io frattanta
Gioie da questo amor non cerco o aspetto,
Che infiorino il cammin de la mia vita.
Anzi, se tu mi sei cagion di pianto,
Dirò, piegando il capo in su ’l tuo petto:
Io scherzai con l’ amorc: ei m’ ha punita.