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Gabriello Chiabrera
Per Cristoforo Colombo
Non perchè umile in solitario lido
Ti cingono, Savona, anguste mura ,
Fia però, che di te memoria oscura
Fama divulghi, o se ne spenga il grido;
Che pur di fiamme celebrate e note
Picciola stella in Ciel splende Boote.
Armata incontro al Tempo , aspro Tiranno,
Fulgida sprezzi di Cocito il fiume.
Su quai rote di gloria? o su quai piume
I tuoi Pastor del Vatican non vanno ?
Coppia di stabilir sempre pensosa
La sacra dote alla diletta Sposa.
E qual sentier su per l’Olimpo ardente
Al tuo Colombo mai fama rinchiude?
Che sopra i lampi dell’altrui virtude
Apparve quasi un Sol per l’Oriente,
Ogni pregio morta1 cacciando in fondo :
E finga quanto ei vuol V antico Mondo :
Certo da cor, ch’alto destin non scelse,
Son l’imprese magnanime neglette ;
Ma le bell’alme alle bell’opre elette
Sanno gioir nelle fatiche eccelse ;
Ne biasmo popolar, frale catena ,
Spirto d’onore, il suo cammin raffrena.
Così lunga stagion per modi indegni
Europa disprezzò l’inclita speme ,
Schernendo il vulgo, e seco i Regi insieme,
Nudo nocchier, promettitor di Regni;
Ma per le sconosciute onde marine
L’invitta prora ei pur sospinse al fine.
Qual uom che torni alla gentil consorte»
Tal et da sua ma gioii spiegò l’antenne;
L’Ocean corse, e i turbini sostenne,
Vinse le crude immagini di morte ;
Poscia dell’ampio mar spenta la guerra,
Scorse la dianzi favolosa terra.
Allor dal cavo Pin scende veloce ,
E di grand’ orma il nuovo Mondo imprime;
Nè men ratto per l’aria erge sublime ,
Segno del Ciel, l’iusuperabil Croce;
E te umile esempio, onde adorarla
Debba sua gente; indi divoto ei parla:
Eccovi quel che fra cotanti scherni
Già mi finsi nel Mar chiuso terreno ;
Ma delle genti or più non finte il freno
Altri del mio sudor lieto governi :
Senza Regno non son, se slabil sede
Per me s’appresta alla cristiana fede.
E dioea ver, che più che argento ed oro
Virtù suoi possessor ne manda alteri :
E quanti, o Salinoto, ebbero imperi,
Che densa notte è la memoria loro ?
Ma pure illustre per le vie supreme
Vola Colombo, e dell’ obblio non teme.
1807