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Giacomo Zanella
Voci secrete
Aeree voci, che di concenti
Misterïosi l’orecchio empite;
Fiochi susurri, sommessi accenti,
Donde venite?
Chi di me parla? D’obbliqui detti
Segno mi fanno lingue scortesi?
Fan di me strazio maligni petti
Ch’io non offesi?
Chi mi ricorda? Tenue bisbiglio,
Pari a tintinno d’arpa remota.
Forse una cara mormori al figlio
Materna nota?
O degli amici, meco vissuti
Sotto le dolci patrie montagne,
A questo core porti i saluti
Che ancor li piagne?
Sia che da’ monti, sia che dall’onde
Amor vi mandi, sia che da’ cieli,
Di caro spirto che si nasconde,
Nunzie fedeli,
Voci gentili, per voi maggiore
Sorgo degli anni, sorgo del fato;
Fammisi immenso tempio d’amore
Tutto il creato.