Edizione Italiana
    Library / Literary Works

    Girolamo Ragusa Moleti

    Congedo

    Torna tu dei vecchi tempi,
    Gialla Musa, o primo amore;
    Torna in armi, in ferrea maglia;
    D'odio il petto mi riempi;
    Nuovamente odo il clamorc,
    Che mi chiama a la battaglia.

    Finchè, in turbo osceno, il vento
    Menerà siccome foglie
    Le tapine genti umane,
    Disperate dal momento
    Triste d'oggi, e da le doglie
    Che l'aspettano domane;

    Finchè riso d'istrioni,
    Finchè pié di danzatrice
    Varran più che gentilezza;
    Finchè usura di padroni
    Spremera da un infelice
    Gente serva sua ricchezza;

    Finchè a notte de la fame
    A sentir dentro gli artigli
    Uomo torcesi le braccia;
    Finchè stesi in poco strame
    A le madri ignudi i figli
    Leveran la scarna faccia;

    Indugiar, Musa, tra i fiori
    Non possiamo; inavvertite
    L'albe alterninsi ai tramonti;
    Nè c'importi dei colori
    Onde al maggio son vestite
    Falde e vette ai nostri monti

    Addio, fiori, acque lucenti,
    Carezzevoli all'orecchio,
    Addio, valli, aeree cime;
    Come groppo di serpenti
    Vo' lanciar nel mondo vecchio
    Nuovamente le mie rime.


    1891




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