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Lucrezia Tornabuoni
Deh venitene, pastori
Deh venitene, pastori,
A veder Gesù ch’ è nato,
Nel presepio ignudo nato,
Più che ’l sole risplendiente.
Venitene prestamente
A vedere il bel Messia;
Sol Giuseppo con Maria,
La sua madre glorïosa.
Mai non fu sì prezïosa
Creatura, nè mai fia:
Evvi ancora in compagnia
Solo ’l bue e l’ asinello.
Pezze, fascie, nè mantello
Non ha il signor de’ signori:
E dal ciel discende i Cori
Per veder la deitate.
Quivi vien le Potestate,
Quivi viene e’ Cherubini,
Le Virtù e’ Serafini
Con tutta la gerarchia.
E con dolce melodia
Ringraziandol con disio:
«Gloria in cielo all’alto Dio
E in terra pace sia!»
O pastor, venite via
El Signore a visitare;
Vo’ sentirete cantare
E vedrete il re di gloria.
Oggi è il dì della vittoria,
Che ’l nimico fia dolente,
E li padri allegramente
Sentiranno tal novella.
Apparita è una stella,
Tutto ’l mondo a ’lluminare:
Venite a ringrazïare
Gesù Cristo onnipotente;
Tutte le divote mente
Contemplando con dolcezza.
Come la divina altezza
Patir vuol pe’ nostri errori.