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Mario Rapisardi
Al Sole
E te, se di costei per cui sol vivo
Non mi consenti l’amoroso aspetto,
Te abborro, o Sole; e mentre al tuo festivo
Raggio si volge ogni creato obietto,
Io ne le chiuse mie stanze furtivo
Fuggo il tuo sguardo e seco ogni diletto,
Ed inutil fantasma e di me privo
Premo piangendo il solitario letto.
Ma allor che per la lenta aere la cheta
Notte s’alza, e nel ciel gli astri raccende,
E ognun nel sonno e ne l’oblio si acqueta,
Con le speranze mie rapido io movo;
E negli occhi di lei, che il cor mi prende,
Il Sol, la vita, il mio destin ritrovo.
Le Ricordanze