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Mario Rapisardi
Epigrammi IV
Canta sarchiando i lieti orti il villano,
Che alle fatiche sue docile mira
Rispondere la terra, e qui di miti
Erbaggi il solco tempestivo ornarsi,
Là sorridente d’odorose poma
Il frugale alberel piegar le braccia.
Ahi, non così da’ travagliosi amori
Pronta mercede il pensator raccoglie!
Dal generoso ventilabro ei sparge
Per l’ampia terra i semi; e quando alcuno.
Spinto dall’aura in meno avara gleba,
Rigoglioso germoglia, e una straniera
Gente assapora l’inatteso frutto,
Dagli anni vinto e dall’oblio, nel sordo
Sen della terra il pensator si giace.