Edizione Italiana
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    Michelangelo Buonarroti

    Grato e felice, a' tuo feroci mali

    Grato e felice, a’ tuo feroci mali
    ostare e vincer mi fu già concesso;
    or lasso, il petto vo bagnando spesso
    contr’a mie voglia, e so quante tu vali.
    E se i dannosi e preteriti strali
    al segno del mie cor non fur ma’ presso,
    or puoi a colpi vendicar te stesso
    di que’ begli occhi, e fien tutti mortali.
    Da quanti lacci ancor, da quante rete
    vago uccelletto per maligna sorte
    campa molt’anni per morir po’ peggio,
    tal di me, donne, Amor, come vedete,
    per darmi in questa età più crudel morte,
    campato m’ha gran tempo, come veggio.




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