Edizione Italiana
    Library / Literary Works

    Pier della Vigna

    Amando con fin core e co speranza

    Amando con fin core e co speranza,
    di grande gioi fidanza
    dona[o]mi Amor piu ch’eo non meritai,
    che mi ’nalzao coralmente d’amanza
    da la cui rimembranza
    lo meo coragio non diparto mai;
    e non por[r]ia partire
    per tutto il meo volire,
    sì m’è sua figura al core impressa,
    ancor mi sia partente
    da lei corporalmente,
    la morte amara, crudele ed ingressa.
    La morte m’este amara, che l’amore
    mut[a]omi in amarore;
    crudele, chè punio senza penzare
    la sublimata stella de l’albore
    senza colpa a tuttore
    per cui servire mi credea salvare.
    Ingressa m’è la morte
    per afretosa sorte,
    non aspettando fine naturale
    di quella in cui natura
    mise tutta misura
    for che termin di morte corporale.
    Per tal termino mi compiango e doglio,
    perdo gioia e mi sfoglio
    quando [di] sua conteza mi rimembra
    di quella ch’io amare e servir soglio.
    Di ciò viver non voglio
    ma dipartire l’alma da le membra;
    e faria ciò ch’eo dico,
    se non c’a lo nemico
    che m’à tolta madonna placeria:
    ciò è la morte fera,
    che non guarda cui fera,
    per lei podire aucire eo moriria.
    No la posso [a]ucire, nè vengiamento
    prendere al meo talento,
    più che darmi conforto e bona voglia;
    ancora non mi sia a piacimento
    alcun confortamento,
    tanto conforto ch’io vivo in doglia.
    Dunqua vivendo eo
    ve[n]gio del danno meo
    servendo Amor cui la morte fa guerra,
    e[d] a lui serviragio
    mentre ch’eo viveragio;
    in suo dimin rimembranza mi ser[r]a.
    Rimembranza mi ser[r]a in suo dimino,
    und’e[o] ver lui mi ’nchino,
    merzè chiamando [a] Amore che mi vaglia.
    Vagliami Amore per cui non rifino,
    ma senza spene afino,
    c’a lui servendo gioi m’è la travaglia;
    donimi alcuna spene;
    ma di cui mi sovene
    non voi’ che men per morte mi sovegna,
    di quella in cui for mise
    tutte conteze assise,
    senza la quale Amore in me non regna.




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