Edizione Italiana
    Library / Literary Works

    Pietro Metastasio

    Il sogno

    Pur nel sonno almen talora
    vien colei, che m'innamora,
    le mie pene a consolar.
    Rendi Amor, se giusto sei,
    più veraci i sogni miei,
    o non farmi risvegliar.
    Di solitaria fonte
    sul margo assiso al primo albore, o Fille,
    sognai d'esser con te. Sognai, ma in guisa
    che sognar non credei. Garrir gli augelli,
    frangersi l'acque e susurrar le foglie
    pareami udir. De' tuoi begli occhi al lume,
    come suol per costume,
    fra' suoi palpiti usati era il cor mio.
    Sol nel vederti, oh Dio!
    pietosa a me, qual non ti vidi mai,
    di sognar qualche volta io dubitai.
    Quai voci udii! Che dolci nomi ottenni,
    cara, da' labbri tuoi! Quali in quei molli
    tremuli rai teneri sensi io lessi!
    Ah se mirar potessi
    quanto splendan più belle
    fra i lampi di pietà le tue pupille,
    mai più crudel non mi saresti, o Fille
    Qual io divenni allora,
    quel che allora io pensai, ciò che allor dissi,
    ridir non so. So che sul vivo latte
    della tua mano io mille baci impressi;
    tu d'un vago rossor tingesti il volto.
    Quando improvviso ascolto
    d'un cespuglio vicin scuoter le fronde:
    mi volgo, e mezzo ascoso
    scopro il rival Fileno,
    che d'invido veleno
    livido in faccia i furti miei rimira.
    Fra la sorpresa e l'ira
    avvampai, mi riscossi in un momento,
    e fu breve anche in sogno il mio contento.
    Partì con l'ombra, è ver,
    l'inganno ed il piacer;
    ma la mia fiamma, oh Dio!
    idolo del cor mio,
    con l'ombra non partì.
    Se mai per un momento
    sognando io son felice,
    poi cresce il mio tormento,
    quando ritorna il dì.




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