Library / Literary Works |
Raffaello Sanzio
Sonetti III
Un pensier dolce è rimembra[r]se in modo
di quello asalto, ma più gravo è il danno
del partir, ch’io restai como quei ch’hano
in mar perso la stella, se ’l ver odo.
Or, lingua, di parlar disogli el nodo
a dir di questo inusitato ingano
ch’Amor mi fece per mio gravo afanno,
ma lui pur ne ringrazio e lei ne lodo.
L’ora sesta era, che l’ocaso un sole
aveva fatto, e l’altro surse in loco,
ato più da far fati che parole.
Ma io restai pur vinto al mio gran foco
che mi tormenta, ché dove l’on sòle
disiar di parlar, più riman fioco.