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Raffaello Sanzio
Sonetti IV
[S']a te servir par mi stegeniase, Amore,
per li efetti dimostri da me in parte,
tu sai el perché, senza vergante e in carte
ch’io dimostrai el contrario del mio core.
o grido e dico or che tu sei el mio signiore
dal centro al ciel, più sù che Iove o Marte,
e che schermo non val, né ingenio o arte,
a schifar le tue forze e ’l tuo furore.
Or questo qui fia noto: el foco ascoso
io portai nel mio peto; ebbi tal grazia,
che inteso alfin fu suo spiar dubioso:
e quell’alma gentil non mi dislazia,
ond’io ringrazio Amor, che a me piatoso
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