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Sergio Corazzini
Spleen
Cosa mi canterai tu
questa sera?
Voglio ancora tristezze.
Cantami la canzone più
triste, amica:
una canzone antica,
non importa,
una di quelle canzoni
che da tanto
non fanno più schiuder balconi;
io voglio piangere
questa sera un pianto
che mi tremi negli occhi solamente.
E tu, perché non suoni
nemmeno ora?
e fai morire di voglia
quel tuo piccolo pianoforte?
Sei triste anche tu
fino alla morte?
Da quanto
è diserta la soglia
delle tue porte?
La sera è fresca: è primavera
e non ce ne eravamo accorti.
Non è il mese dei morti
dunque è il mese delle rose
questo: non vedi le tende
come si gonfiano voluttuose!
C'è vento e stride
una banderuola
e sembra che tarli il silenzio
ferocemente. Dio! quel fanale
come trema, come si dispera
come la nostra via
muore di malinconia
questa sera:
e il fanale è il suo cero
funebre.
Canta, dolcezza, c'è la morte
nell'aria e mi sento morire.
Suona, non far più languire
quel tuo piccolo pianoforte.