Edizione Italiana
    Library / Literary Works

    Silvio Pellico

    Dio Amore

    Domine, qui amas animas.
    (Sap. 11, 27.)


    Amo, e sovra il cor mio palpitò il core
    Del mio Diletto, ed era — ah! la tremante
    Lingua osa dirlo appena — era il Signore!

    Il Signor che di gloria sfavillante
    Regna ne’ cieli, e sua delizia è pure
    Il picciol uomo in questa valle errante!

    Ed attonite il mirano le pure
    Intelligenze scendere ammantato
    A questo erede di colpe e sciagure,

    Ed il povero verme lacerato
    Sanar colle sue mani, e a tutti i mondi
    Ridir sua gioia, se da tale è amato.

    Io lo vidi per baratri profondi
    Movermi incontro, e gridar dolcemente:
    »Perchè cotanto al mio desìo t’ascondi?»

    E più e più appressavasi, e ridente
    Più e più del suo viso era il fulgore,
    E n’arsi ed arderonne eternamente.

    Amo, e sovra il cor mio palpitò il core
    Del mio Diletto, ed era — ah sì! il proclamo
    All’universo in faccia — era il Signore!

    Io lo vidi, il conobbi, ei m’ama, io l’amo!




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