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Silvio Pellico
Maria
Fac ut ardeat cor meum.
(Stab.)
Amo, e sovra il cor mio col nome santo
Sta del Signor quel d’una Donna impresso:
Quel della Vergin che a Lui siede accanto!
Quel di Colei che gloria è del suo sesso!
Quel di Colei ch’anima avea sì bella,
Ch’a sue cure Dio volle esser commesso!
E bambin s’appendeva a sua mammella,
Ed ha i merti di lei co’ suoi contesti,
E l’alzò dov’è a noi propizia stella!
Salve, o Maria! Tu con Gesù stringesti
Fra le tue braccia tutti noi mortali;
Tu per fratello il Redentor ne desti.
Su me pur, su me pur tue celestiali
Pupille scintillaron di materna
Pietà ineffabil, sin da’ miei natali.
E a quel Figliuol che terra e ciel governa
Per me chiedesti e vai chiedendo aïta,
Sì, ch’io pur giunga alla sua pace eterna.
Ne’ giorni più infelici di mia vita
L’invisibil tua man mi terse il pianto;
Ognor t’han miei rimorsi impietosita.
Amo, e sovra il cor mio porto col santo
Nome di Dio quel di Maria stampato!
Quel della Donna che a Lui siede accanto!
Della Madre che il Figlio ha per me dato!